SIFaCT negli ultimi anni sta definendo sempre più il suo ruolo nell’ambito della ricerca. Nei primi anni di vita della società si cominciò a lavorare ai primi studi clinici real world con risultati da subito positivi. E’ negli ultimi anni tuttavia che la società sta crescendo sotto l’aspetto organizzativo e qualitativo con il fine di condurre contemporaneamente più studi dove il farmacista ospedaliero gioca un ruolo da protagonista. In tutti gli studi il Principal Investigator (PI) è sempre il farmacista che decide di aderire allo studio; questo garantisce che si affrontino in prima persona tutte le fasi di sviluppo del progetto, dall’ideazione alla sottomissione al comitato etico, dall’inserimento dei dati nella scheda di raccolta dati elettronica al supporto nell’analisi del dato, dalla discussione dei risultati alla pubblicazione scientifica.

In ogni studio vien sempre richiesto che il farmacista PI prenda contatto con clinici e professionisti sanitari coinvolti e coordini la loro partecipazione ponendosi come punto di riferimento nell’ambito del progetto.

Quindi.. venendo al concreto, a che punto siamo con gli studi?

Il Pembroreal, per semplificare sarebbe lo studio che indaga efficacia e sicurezza di pembrolizumab in prima linea nel Non Small Cell Lung Cancer, ha raccolto circa 1150 pazienti dai 16 centri oncologici partecipanti. All’inizio del nuovo anno è prevista la seconda estrazione dei dati e quindi si procederà con le analisi dati definitive.

Lo studio MOSAICO, che indaga efficacia e sicurezza dei diversi regimi di ottimizzazione terapeutica nel paziente con HIV, verrà a breve sottomesso al comitato etico afferente al centro coordinatore Azienda Ospedaliera di Padova. Sono pervenute circa 20 richieste di partecipazione da centri ospedalieri distribuiti su tutto il territorio nazionale. Per questo studio ci potremo avvalere del supporto del dipartimento di Scienze Statistiche dell’università di Padova.

Infine, lo studio SAFE è quasi pronto per essere trasformato da monocentrico a multicentrico, considerando che, a differenza degli altri studi, esiste già un’esperienza consolidata del centro coordinatore in merito allo specifico studio. Anche in questo progetto, abbiamo circa 16 centri in Italia che potrebbero partecipare.

Ultima importante menzione la merita il progetto Oncostability, in pratica il progetto del gruppo galenica oncologica della rete Oncofarma. Il software creato per elencare le possibili stabilità dei medicinali allestiti e ricostituiti in UFA è in fase di revisione da più di 60 colleghi esperti che lavorano nelle varie UFA italiane. A breve verranno effettuati miglioramenti e update dello strumento per renderlo ancora più utile per la pratica quotidiana.

Nelle prossime settimane, e sicuramente in occasione dell’assemblea dei soci che faremo in sede congressuale, seguiranno aggiornamenti dei vari progetti perché è evidente che la ricerca per SIFaCT rappresenti la massima priorità.