Dr. Nicola LombardiDirettore Unitá Clinical Homecare , Cambridge University Hospitals

L’approccio che diversi Paesi in Europa e nel mondo hanno avuto nella gestione della pandemia da COVID-19 (Coronavirus Disease 2019) è eterogeneo sia per quanto riguarda la tipologia di provvedimenti, sia nella tempistica delle decisioni. Di seguito descriviamo quello che è stato l’approccio del Regno Unito focalizzandoci sugli aspetti di sanitá pubblica e tralasciando gli aspetti socio-economici del problema.

L’infezione da COVID-19 è stata dichiarata pandemia dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanitá) l’11 marzo 2020.

Alle ore 9 del 17 marzo 2020, nel Regno Unito sono state testate 50.442 persone, di cui 48.492 confermate negative e 1.950 risultate positive. L’ultimo numero di morti confermato è salito a 52.

Gli obiettivi fondamentali che il governo inglese persegue, sono quelli di implementare azioni graduali volte al contenimento (contain phase), al ritardo (delay phase) e all’attenuazione (mitigate phase) di qualsiasi focolaio, usando l’evidenza scientifica nello sviluppo delle politiche sanitarie.

In sintesi le principali fasi del piano per la gestione della pandemia da COVID-19 sono:

  • Contenimento: individuazione dei casi precoci e monitoraggio delle persone venute strettamente a contatto con questi ultimi. L’obiettivo è impedire il diffondersi dell’infezione per il maggior tempo possibile;
  • Ritardo: rallentare la diffusione del virus riducendo l’impatto del picco di persone infette e allontanandolo dalla stagione invernale;
  • Attenuazione: fornire la migliore assistenza possibile alle persone che si ammalano, supportare gli ospedali per mantenere i servizi essenziali e garantire un continuo supporto alle persone malate sul territorio per ridurre al minimo l’impatto complessivo della malattia sulla società, sui servizi pubblici e sull’economia;
  • Evidenza scientifica: comprendere meglio come il virus si diffonde e le azioni che possono potenzialmente ridurne l’effetto sulla popolazione. Sviluppare la diagnostica, farmaci e vaccini. Utilizzare le evidenze scientifiche per sviluppare modelli di cura più efficaci.

Il governo ha annunciato che verranno prese nel tempo nuove misure addizionali per cercare di ridurre la diffusione del virus in tutto il paese. È essenziale che queste misure abbiano successo ovvero che siano adottate e comprese da tutta la popolazione. Tuttavia, gli epidemiologi concordano nel dire che la diffusione del coronavirus si intensificherà nei prossimi giorni e settimane. Le evidenze scientifiche provenienti da altri Paesi, i consigli della SAGE (Scientific Advisory Group for Emergencies) e del direttore medico del Regno Unito riportano che quando verrà raggiunto il picco dell’epidemia nel Paese il sistema sanitario nazionale sarà sottoposto a forti pressioni.

Il Regno Unito è attualmente passato dalla fase “contain” alla fase “delay,” che viene descritta in dettaglio di seguito.

Il governo inglese ha chiesto di mettere in pratica le seguenti azioni in tutti i settori del sistema sanitario nazionale, al fine di redistribuire il personale e le risorse dello stesso:

  1. aumentare il più possibile il numero di letti ospedalieri liberi ed in particolare i letti di terapia intensiva;
  2. essere preparati a ricevere numeri elevati di pazienti contagiati dal COVID-19 che avranno bisogno di supporto respiratorio;
  3. supportare il personale ospedaliero dal punto di vista psicologico e massimizzarne la disponibilità;
  4. ricoprire un ruolo attivo nel mettere in pratica le misure di profilassi recentemente annunciate dal governo;
  5. eliminare impegni non necessari in modo da facilitare quanto sopra.
  1. Aumentare il più possibile il numero di letti ospedalieri liberi ed in particolare i letti di terapia intensiva

L’obiettivo operativo è quello di espandere al massimo la capacità delle terapie intensive. Si rende necessario liberare fino a 30.000 (o più) dei 100.000 letti occupati dai pazienti dei reparti di chirurgia generale e medicina, attuando quanto descritto nei punti a) e b) di seguito. Bisogna aumentare ulteriormente il numero di letti liberi disponibili attuando quanto descritto nel punto c). Gli ospedali devono implementare le seguenti azioni per raggiungere gli obiettivi sopra delineati:

a) Rimandare tutte le operazioni non urgenti a partire dal 15 aprile e per un periodo di almeno tre mesi.I ricoveri in emergenza, il trattamento dei pazienti oncologici ed altre attivitá cliniche urgenti devono continuare senza subire variazioni;

b) Dimettere urgentemente tutti i pazienti ricoverati in ospedale che risultano stabili dal punto di vista clinico ed idonei alla dimissione. Le strutture sanitarie sul territorio devono assumere immediatamente la piena responsabilità della presa in carico dei pazienti dimessi urgentemente dagli ospedali. Sono stati messi a disposizione nuovi finanziamenti pubblici per le dimissioni ospedaliere urgenti e per supportare la fruizione e l’offerta delle cure extraospedaliere in modo da rendere disponibili fino a 15.000 letti nei reparti di medicina per acuti, attualmente occupati da pazienti in attesa di dimissione;

c) Il governo è in procinto di acquistare entro due settimane posti letto da strutture ospedaliere private. Il personale e le strutture degli ospedali privati saranno dunque a disposizione del sistema sanitario nazionale per interventi chirurgici urgenti e rendendo disponibili i loro letti e macchinari per il supporto respiratorio dei pazienti gravi colpiti dal COVID-19.

  1. Essere preparati a ricevere numeri elevati di pazienti contagiati dal COVID-19 che avranno bisogno di supporto respiratorio

I dati emersi a livello internazionale e nello stesso Regno Unito in pazienti affetti dal COVID-19 suggeriscono che una significativa parte dei pazienti ricoverati in ospedale richiede supporto respiratorio. In particolare ventilazione meccanica ed in misura minore ventilazione non invasiva. Gli ospedali devono implementare le seguenti azioni per raggiungere l’ obiettivo sopra delineato:

a) A livello nazionale si lavora per assicurare sufficiente disponibilitá di ossigeno da parte dei fornitori. A livello locale l’obiettivo dei singoli ospedali è quello di avere quanti più letti, letti di terapia intensiva e sale operatorie capaci di somministrare ossigeno;

b) Un numero di personale sanitario più elevato del normale sarà coinvolto nel supporto diretto dei pazienti con problemi respiratori. La formazione del personale sanitario sull’utilizzo dell’ossigeno deve essere fornita entro le prossime due settimane;

c) Isolare tutti i pazienti con problemi respiratori (compresi i presunti pazienti COVID -19). L’isolamento dovrebbe inizialmente avvenire tra pazienti con malattie respiratorie e casi clinici gravi. Quindi, una volta conosciuti i risultati dei test, i casi positivi devono essere raggruppati in un’unica corsia o coinvolgere reparti interi.

  1. Supportare il personale ospedaliero dal punto di vista psicologico e massimizzarne la disponibilità

Il sistema sanitario nazionale deve supportare psicologicamente il personale ospedaliero in quello che sarà un momento molto difficile. Gli ospedali devono implementare le seguenti azioni per raggiungere gli obiettivi sopra delineati:

a) È stato richiesto a Public Health England di stabilire i criteri per testare la positivitá al COVID-19 per il personale ospedaliero sintomatico dando prioritá a quest’ultimo che altrimenti avrebbe bisogno di autoisolarsi per 7 giorni;

b) Il personale clinico ospedaliero risultante sano, che però presenta un elevato rischio di contrarre il COVID-19 lavora da casa utilizzando supporti informatici e conducendo consultazioni telefoniche;

c) Diversi ordini professionali stanno scrivendo ai colleghi andati in pensione invitandoli a ritornare a lavoro in queste eccezzionali circostanze per aiutare il Paese;

d) Il Ministero della Sanitá in accordo con gli ordini professionali competenti stanno valutando la possibilitá di arruolare in servizio gli studenti di medicina ed infermieristica;

e) Le infermiere, le ostetriche e tutti i professionisti sanitari attualmente impiegati in mansioni dove non è richiesto il contatto con il paziente nelle prossime settimane verrano spostati in aree di supporto alla pratica clinica diretta. Il personale riceverá appropriati corsi di formazione prima di iniziare nel nuovo ruolo.

  1. Ricoprire un ruolo attivo nel mettere in pratica le misure di profilassi recentemente annunciate dal governo

a) Il Ministero delle Infrastruttere, i governi regionali e le amministrazioni locali hanno evidenziato il bisogno delle persone anziane e di quelle più vulnerabili di essere “protette” a casa propria nei mesi a venire. I servizi sanitari sul territorio e le organizzazioni di volontariato dovrebbero impegnarsi nel contribuire a raggiungere gli obiettivi sopra menzionati. I medici di famiglia forniranno ulteriori prestazioni al di fuori del regolare orario di lavoro, al fine di fornire un’assistenza a domicilio a tutti i pazienti che sono risultati positivi al coronavirus sul territorio. Le farmacie territoriali implementeranno un servizio di consegna dei medicinali a domicilio per supportare i pazienti anziani e vulnerabili risultati positivi al Covid-19 e che si auto-isolano a casa propria;

b) Un elevato numero di persone anziane potrebbe avere appuntamenti di routine o urgenti presso strutture ospedaliere o dal proprio GP nei prossimi mesi. Pertanto i medici di base dovrebbero implementare consultazioni remote utilizzando i servizi di videochiamata, telefono, e-mail e messaggi. Gli appuntamenti “faccia a faccia” dovrebbero avvenire solo quando lo si ritiene assolutamente necessario.

  1. Eliminare impegni non necessari in modo da facilitare quanto sopra

Al momento si stanno adottando le seguenti misure a livello nazionale per permettere al personale sanitario il massimo sforzo operativo e prontezza di risposta al COVID-19:

a) Annullamento di tutte le ispezioni della Care Quality Commission (CQC) con effetto immediato. La CQC è un organo deputato al controllo qualitá e sicurezza delle strutture sanitarie in Inghilterra;

b) Collaborare con il governo centrale per garantire che la legislazione di emergenza approvata dal Parlamento questa settimana possa fornire un’ampia flessibilità in termini di personale e regolamentazione per quanto riguarda il settore sanitario e sociale;

c) Revisione e se opportuno sospensione temporanea di determinati requisiti relativi all’attivitá dei medici di famiglia e dei farmacisti territoriali in modo da snellire alcune procedure burocratiche;

d) Ulteriori finanziamenti verranno stanziati per coprire i costi aggiuntivi in risposta all’emergenza del coronavirus.

Rallentare la diffusione del virus a livelli gestibili aiuterebbe il personale sanitario ad assistere i malati in modo adeguato e a mantenere ordine sociale. La sfida più grande, in Inghilterra come nel resto del mondo, è quella di utilizzare nel migliore modo possibile gli strumenti che abbiamo per implementare in modo sistematico misure di profilassi atte a rallentare la diffusione esponenziale del COVID-19.