L’obiettivo del presente abstract è di confrontare i dati relativi al consumo di antibiotici nel reparto di Terapia Intensiva dal 2021 al 2023, evidenziandone la variazione percentuale.

Il monitoraggio dei consumi dei farmaci antibiotici in ambito ospedaliero costituisce un processo essenziale al fine di promuovere un miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva. Tale azione è volta non solo a contrastare l’inesorabile ed allarmante sviluppo di resistenze, ma ad offrire ad ogni paziente la scelta terapeutica migliore, sia in termini di efficacia che di sicurezza, oltre che a garantire la sostenibilità economica delle prescrizioni. Attraverso la Classificazione AWaRe, inoltre, è possibile valutare l’appropriatezza prescrittiva e di utilizzo di tali antibiotici.

I dati sono strati estratti dal gestionale AREAS, presso il reparto di Farmacia Ospedaliera del P.O. "SS Annunziata" di Chieti e si riferiscono negli anni compresi tra il 2021 ed il 2023.
Al fine di poter confrontare tra loro i consumi dei diversi antibatterici, aventi posologie diverse, si fa riferimento, alla specifica dose definita giornaliera (DDD), dose standard stabilita dal World Health Organization, che rappresenta la dose media di mantenimento assunta da un paziente adulto in riferimento all’indicazione terapeutica principale del farmaco; per rendere poi confrontabile il dato sia nel tempo che con gli altri ospedali si calcola il numero di DDD consumate ogni 100 giornate di degenza.

Come si può notare dai seguenti grafici e tabelle, si evidenzia una netta diminuzione nei consumi di alcuni antibiotici, tra cui: cefepima (-89,60%), meropenem (-48,44%), ma soprattutto di Vaborem (-48,44%) Zavicefta (-62,50%) Zerbaxa (-62%).
Resta sicuramente da indagare l’aumentato utilizzo della daptomicina (+125,83%) sin dal post COVID.
È stata inoltre effettuata una sotto analisi, suddividendo gli antibiotici in: Access, Watch e Reserve.
Nel 2023 la percentuale di antibiotici inclusi nella lista Access utilizzati è stata di circa il 20%, inferiore rispetto al valore di cut off consigliato da AIFA del 60%, sebbene il reparto in questione non sia assimilabile per setting assistenziale ad altri reparti di orientamento più clinico.

Pur rappresentando una parte minoritaria dei consumi, l’uso degli antibiotici in regime di assistenza ospedaliera merita di essere attentamente monitorato per contrastare l’aumento delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria causate da germi multi-resistenti.
Degne di nota sono la forte diminuzione nell’utilizzo di meropenem, cefepima, Vaborem e Zavicefta, mentre restano da monitorare l’utilizzo di daptomicina, e di Zerbaxa, sebbene, quest ultimo di recente introduzione.
Il continuo monitoraggio di questa categoria di farmaci risulta, pertanto, di fondamentale importanza per intercettare con tempestività̀ cambiamenti delle pratiche prescrittive, tali da richiedere specifici interventi mirati a favorirne un uso più̀ razionale.